John G. Cramer non è DJ, bensì un professore di Fisica all’Università di Washington la cui ricerca è focalizzata su esperimenti in ambito quantistico ai confini della fantascienza. Apparentemente non ha senso parlarne su TOP DJ, invece il geniale professore ha creato uno dei remix più impegnativi della storia. E quindi: parliamone.

top-dj-big-bang-remix

Utilizzando i dati raccolti attraverso Planck, il telescopio da oltre mezzo milione di euro gestito dalla European Space Agency, Cramer è riuscito a ricreare quello che sarebbe il primo suono Hi-Fi dell’universo, prodotto oltre 13 miliardi di anni fa in occasione del Big Bang.

Del Big Bang sono già stati prodotte diverse rappresentazioni, sotto ad esempio trovate il “visual” della sua prima esibizione, in un’immagine che rappresenta il suo bagliore primordiale.

Cramer è però andato oltre, remixando tutti i dati raccolti per creare un file audio con cui ascoltare il suono da cui è nato tutto. Si potrebbe obiettare che il suono non si trasmette nel vuoto del’Universo, ma lo stesso Cramer ha affermato che il Big Bang fa eccezione a questa regola, perchè al tempo del Big Bang l’universo era molto più denso dell’atmosfera terrestre e quindi in grado di trasportare il suono. Nonostante ciò, il suono del Big Bang ha una frequenza talmente bassa che avessimo assistito a quell’evento, il nostro orecchio non sarebbe stato in grado di ascoltarlo. Per questo, Cramer ha dovuto scalare verso l’alto le frequenze.

Questè è il suo remix. 

Ok, forse non proprio una hit d’alta classifica, ma pur sempre il remix di un suono senza il quale non esisterebbero remix. E per chiudere in bellezza, celebrando il Big Bang, vi lasciamo con “Contact” dei Daft Punk, brano nel quale troviamo un campionamento dell’audio di una missione spaziale della NASA (si, perchè i Daft Punk sono stati ufficialmente autorizzati ad utilizzare tutte le registrazioni delle missioni della NASA nel loro ultimo disco).

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