
Correva l’anno 1969 e la musica viveva uno dei suoi momenti di splendore. I Led Zeppelin rilasciavano il loro primo album omonimo, mentre i Beatles si esibivano dal vivo per l’ultima volta nel memorabile concerto, interrotto dalla polizia, sulla terrazza dell’Apple Building a Londra. Intanto i Rolling Stones sbancavano Hide Park con il live The Stones in the Park, suonando di fronte ad una platea stimata tra 250.000 e 400.000 persone. Nello stesso anno, a soli 11 anni, cominciava anche la carriera di Michael Jakson, che insieme ai suo fratelli debuttava nella discografica con l’esordio “Diana Ross Presents The Jackson 5”.
In questo scenario, fu Jim Morrison ad avere una folgorante illuminazione. Durante una intervista a Miami, colui che era stato protagonista della rivoluzione culturale degli anni Sessanta, ebbe la visione di un nuovo, imminente, cambiamento.
“Il rock sta morendo e tutti ritornano alle proprie radici. Qualcuno torna al country e qualcuno al blues delle origini. La musica della nuova generazione sarà una sintesi fra questi due elementi e un nuovo fattore, un qualcosa che potrebbe avere molto a che fare con l’elettronica.
Riesco quasi a vederla: potrebbe essere una persona sola con un mucchio di macchine nastri e macchine elettroniche, che canta o parla e usa macchinari”
Jim Morrison aveva appena descritto il futuro, quel futuro che Top DJ vuole raccontarvi oggi insieme ai nostri talenti, in un percorso che attraversa decenni di musica e li racconta con il nuovo fenomeno dei DJ.
E’ stata molto probabilmente questa profezia di Jim Morrison sulla musica elettronica, ad avere unito tempo fa Skrillex e i The Doors per la hit “Breakn’ A Sweat”. Nel quale è contenuta anche un campione della voce di Jim Morrison che già sapeva tutto all’epoca.