Se spesso parliamo di fenomeni del dancefloor, non bisogna mai dimenticarsi di quegli altri invece che proprio fenomeni non sono. Lo studio arriva dalla McGill University e dalla University of Montreal: hanno approfondito il delicato tema e hanno individuato in alcune persone una strana e rara anomalia: la beat-deafness. 

Letteralmente sarebbe “sordità del beat”, cioè: avete presente quella gente che nel club balla – perché il problema non è che non balla, ma che balla male – su un tempo, o su una musica totalmente diversa da quella che il dj sta suonando? Ecco dietro quella gente c’è una patologia che oggi ha uno studio e anche un nome. E probabilmente, presto, avrà una cura.

Alcune persone hanno difficoltà ad andare a tempo (ricordate il peggior club del mondo?). Che sia con la testa o con il clap della mani. E’ tutto fortemente irregolare al punto che la scienza sta cercando una soluzione.

Il Professor Palmer, tra gli autori della ricerca, ha effettuato un test su 34 persone e ha scoperto come gli individui beat-deaf anche dopo cambi di ritmo avevano difficoltà ad adeguare i movimenti. La cosa poi si sposta sul concetto di ritmo biologico e, soprattutto, frequenze naturali, oscillazioni e battiti corporei. Materiale per medici o farmacisti.

Al momento lo studio suggerisce pratica e allenamento, per chi non sa ballare. Ditelo in giro, please!

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