Il clubber è un essere vivente molto vicino alla razza umana. Può essere un presenzialista o semplicemente uno che suda molto.  Per il dizionario è: un assiduo frequentatore di club. Che siano techno o hip hop, house o electro. Ci va per divertirsi, per far PR, o per scrivere sui social di esser stato a quella serata di quel dj. Ogni giorno ne scopriamo uno bello-da-vedere.

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Chi sei veramente? 

Sono Simona, ho 23 anni, vivo a Catania, dormo poco, parlo tanto. Studio scienze della comunicazione, ma forse avrei dovuto fare altro: iscrivermi in medicina, come aveva consigliato papà, avrebbe riempito le mie tasche. Studio, leggo, esco, tengo banco e bancone. Quando posso collaboro a progetti che hanno più o meno a che fare con l’arte, in questo momento tentiamo di far tornare in auge i party disco grazie all’evoluzione della disco music.

           “Da bambina ero fan sia delle Spice Girls che dei Depeche Mode”

Che tipo di clubber sei? 

Vado in discoteca principalmente per la musica. Mi piacciono le nuove sfumature dell’elettronica e della techno, non disprezzo un po’ di funk e di rock. Da bambina ero fan sia delle Spice Girls che dei Depeche Mode, convivevo con due generi assolutamente diversi. Adoro Gesaffelstein, credo sia l’artista che ho apprezzato di più negli ultimi tempi. Uno dei club che preferisco a Catania è Zo’, Mercati Generali per la stagione estiva. In Italia in generale, invece, scelgo il Goa, mi piace soprattutto per l’atmosfera.

Mi linki la tua canzone del momento?

Il pezzo del momento è sicuramente Pilgrim di , adoro il remix degli MS MR, la seguo da un bel po’ e credo che potrebbe davvero sfondare.

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