1. Panic, The Smiths
Cominciamo da un superclassico. La canzone di quei darkettoni degli Smiths (anno 1986) è ipercritica sia nei confronti della cultura dance (“Burn down the disco”, bruciate le discoteche) sia sulla figura del DJ. E quando tutti felici abbiamo canticchiato (perché lo abbiamo fatto tutti una volta nella vita) Hang the DJ Hang the DJ Hang the DJ in realtà stavamo cantando: Impiccate i Dj, perché la musica che mettono in continuazione non mi dice nulla della mia vita. Alla faccia dei rimedi drastici.
2. Rock DJ, Robbie Williams
La canzone-tormentone dell’estate 2000 dal genio ribelle ex Take That Robbie Williams, tratta dal quarto album Sing When You’re Winning. Accompagnata da indimenticabile video pseudo- splatter. Robbie se la prende col DJ che mette rock, anche se “lo fa sentire così bene”.
3. Music, Madonna
Comincia con un appello a “Mr. DJ” di mettere “un pezzo per ballare col mio amore”. La canzone di Madge, tra le hit del 2000 è un inno al ballo e al potere della musica, il video, in parte cartoon e feat. Sacha Baron Cohen in versione Ali G improbabile DJ, fu un grande successo.
4. Murder on the Dancefloor, Sophie Ellis-Bextor
Atmosfere noir e l’invito a ballare nonostante un omicidio sulla pista da ballo.“DJ, gonna burn this goddamn house right down” l’appello della reginetta inglese del pop Sophie Ellis-Bextor per il superballabile del 2001, che restò in classifica per 23 settimane.
5. DJ Got Us Falling in Love, Usher
Un vero e proprio inno alla dance culture il brano del 2010 di Usher. “La settimana è finita e mi sento uno zombie che ritorna in vita” l’esordio. Perciò “We back in the club”, dove stanotte, un DJ ci farà innamorare.
6. Let’s Dance to Joy Division, The Wombats
Sembra la classica canzoncina da pub inglese ma con un sottotesto che è un inno alla cultura dark. “Balliamo sui Joy Division e celebriamo l’ironia, tutto va male ma siamo così allegri”. Perciò, “quando ti guideremo alla consolle, tu saprai cosa chiedere al DJ”. Joy Division, naturalmente.